martedì 27 marzo 2007

DOVE STIAMO MIAGOLANDO NEL BUIO

Io sono quella cattiva e irriverente, la satanista sgozzapolli e squartamicini, infondo mi vesto di nero e guardo film horror, non può essere altrimenti. Grazie popolo. Perchè le vostre etichette trasudanti idiozie mi concedono ogni tanto il lusso di scoprire che anche il giaccacravattista più smaccato può nascondere una bella mente bacata.

Finalmente finisce l'odissea di Cogne, la mammina si becca 30 anni per aver trucidato suo figlio. Sinceramente nei suoi confronti non provo alcuna pietà, né nei confronti di un marito che l'ha coperta fino ad ora. I figli so' pezz ' core? Parliamone.

Un collega tanto perbenino legge uno di questi bignami del quotidiano, quelli che distribuiscono gratis in ogni strada di ogni città. E deve per forza esternare il suo perbene-pensiero. Perchè darle trent'anni? Ha ucciso SUO figlio, si è fatta del male per sé. Il figlio era suo, mica di altri. Chi ruba, invece, o chi ammazza i figli degli altri, allora sì. Giù botte.

Giusto ieri sera pensavo che tanti crimini meriterebbero ben altre punizioni: lavori sociali a vita, proibizioni di tenere attività pubbliche o attività proprie, impedimento costituzionale ad arricchirti per il resto dei tuoi giorni... Quando si parle di vite umane, invece, qualcosa di simile alla bile mi sale alla gola. E mi riesce difficile pensare che basti la patria potestà a rendere un crimine più lieve.

Ma io sono una spellamicini. Lo afferma il popolo, perchè mi vesto di nero. Il resto si commenta da sé.

4 commenti:

Daniele ha detto...

A certa gente bisognerebbe sparare nel culo!

Elisaday ha detto...

cosa rispondere al tuo collega? Visto che siamo tutti figli di qualcuno, è banale e scontato pensare che dobbiamo essere considerati degli individui a se stanti e non proprietà di qualcun altro. Fatta questa stupida premessa, è facile comprendere che il male la sigona non l'ha fatto a se stessa ma ad un'altra persona vivente. Che poi fosse il figlio suo o di un altro, che cambia?

Elisaday ha detto...

volevo scrivere la "signora" -__-

hypsophobia ha detto...

la difficoltà di esprimere un giudizio su di un fatto o su di un evento dipende spesso dalla "multidimensionalità" dell'evento, ma anche dalla nostra cultura, stato sociale e propensione. Nella fattispecie, limitandoci a razio e istinto credo si possa dire che l'evento (omicidio) rappresenti, nel primo caso il fatto in se (omicidio), nel secondo caso un evento tragico nel vero senso della parola. Ma con questo ancora non ci siamo spostati dalla nostra comoda poltrona davanti alla TV.