giovedì 28 giugno 2007

L'AMORE AL TEMPO DEI MORTI


Necrofili, smettetela di gioire. Non è un post di perversioni. E' l'agile recensione di un libro gradevolissimo, due romanzi brevi di un autore di fantascienza di alta qualità che a quanto pare con l'argomento "morte " c'ha una fissa (al momento, la sua produzione tradotta in lingua italiana contempla i seguenti testi, fate voi).


La fantascienza di Robert Silverberg può essere gradita anche ai profani del genere, per quanto è velata. E' la fantascienza di quello che potrebbe essere il mondo tra qualche anno, di quello che probabilmente sarà o avrebbe facilmente potuto essere. Con ancora tutte le tensioni, i sogni e gli incubi dell'uomo moderno. E così, mentre ovunque si dibatte di eutanasia e accanimento terapeutico, Silverberg ci racconta di una società in cui si può decidere di tornare in vita dopo la morte, a patto di dimenticare chi abbiamo amato, e di un altra dove si vive fino a 150 anni, e si può scegliere di morire serenamente, completamente assistiti, per lasciare alle nuove generazioni la possibilità di nascere e crescere. Non dico altro, o direi troppo.


Mentre "Libro dei Teschi" cominciava bene, ma era scaduto in un finale noiosissimo, "L'amore al tempo dei morti" è intenso e toccante fino all'ultima pagina. La sua narrazione ha il ritmo di certe pagine di Bradbury, e la stessa "opacità". Fa da padrona l'anima dei personaggi, mentre lo sfondo è come insignificante. Inquietante e sereno allo stesso tempo, Silverberg lancia uno sguardo acuto sulla nostra civiltà, lasciandoci liberi poi di trarre le nostre conclusioni.

lunedì 25 giugno 2007

INIBIZIONE

"Inibizióne: inibizióne s. f. proibizione, divieto in fisiologia, capacità di un centro nervoso di agire su un altro arrestandone o attenuandone gli effetti; in psicanalisi, incapacità a compiere determinate azioni, dovuta a freni psichici, consci o inconsci."


Ecco, oggi è uno di quei giorni in cui mi verrebbe da fare un po' di considerazioni maligne, uno di quei momentini fatti apposta per buttar giù due innocue cattiverie tanto per. Ma mi inibisco.

Ah! Eh! Ogni tanto ci vuole, di mettersi un freno, anche quando siamo Fate che tutto possono. Diciamo che a volte certe cose c'è più gusto a non dirle che a dirle. La propria innata superiorità ne è come nutrita, rinvigorita, sferzata.

Oddio. Vuoi mettere la soddisfazione di sferzare gli altrui metaforici culetti... Ma no, non cadrò in tentazione. Guarda, giusto giusto perchè sì... insomma, per non andar via e lasciarvi a mani vuote scriverò una frase sibillina e al contempo illuminante:


l'essere umano è proprio coglione.

Miei cari, riverisco.

venerdì 22 giugno 2007

Trasparenza - pt. 3

Una vita strana genera o alimenta la trasparenza, o è la trasparenza che induce ad una vita strana? Tasparenza come causa o come effetto? Senza davvero interrogarci se alla fin fine siamo davvero in grado di sceglierci una vita strana, la trasparenza, tutt'e due insieme e tutto cio' che ne consegue.

Della trasparenza vediamo soprattutto gli effetti, quasi mai le ragioni. E non importa se quegli effetti avremmo pututo arginarli. Non l'abbiamo fatto.

Ah il bello dell'essere notati! Anche se indubbiamente pure vivere nell'ombra ha le sue comodità. Niente è perfetto, giusto? Certo, quando a volte sai che di te si pensa "sisì, interessante, proprio un aggeggino divertente", beh, inevitabilmente deduci che per essere davvero gratificata da tanta attenzione avresti bisogno di almeno una palata di apprezzamenti così...

p.s. corollarietto: chi tanto vive in trasparenza, per uscirne diventa MOLTO esigente.

martedì 19 giugno 2007

CERVELLINI MARCI FRITTI

Esistono indubbiamente due tipi di follia: quella stupida, propria degli stupidi, e quella creativa, propria degli artisti. Entrambe di difficile gestione, ne convengo. Quanto meno una delle due non è sterile e distruttiva, anzi ambisce a comunicare.
Stare troppo a contatto con l'idiozia, che appiattisce e banalizza ed è incomprensibile in quanto non ha nulla da dire, mi mette in crisi. Un mondo di idioti detta legge su poche anime sane. E i tuoi confini inevitabilmente si spostano.
L'imbecillità, da certe parti, sta diventando un regime.

lunedì 11 giugno 2007

REGALI AZZECCATISSIMI

In occasione di un ritardato festeggiamento dei miei ultimi giovanissimi anni, alcuni amici della mia Oscura Malefica Metà mi hanno regalato una bellissima borsa di tela nera con un enorme teschione glitter, roba da vera riot dark lady che finge solo di andare al mare, e se per sbaglio ci va

1. è sulla nave di un pirata
oppure
2. piove e tira vento
oppure
3. comunque tiene gli anfibi anche in spiaggia, e ha il costume con le borchie.

Ovviamente il mio indice di gradimento non corrisponde a quello di Mammina. Mammina infatti aborre ogni riferimento alla morte, per quanto scherzosa. Anche il più innocente scheletruzzo causa in lei strani rigurgiti verdastri e la spinge ad impersonare delle vere scenate napoletane.
Ecco quindi come ha manifestato il suo "apprezzamento" nei confronti del mio nuovo accessorio:


(Mammina rotea gli occhi tipo invasata.
Tono ipertragico mode on.)

- Miodddddio, tutti questi teschi, questi morti... - Pausa - Com'è brutta la vita... - Pausa - La mia. -

Poi si dice perchè i figlioli vengon su così.

P.S. curiosità che non c'entra niente con l'argomento: Blogger ha deciso di classificare il mio blog come SPAM. La spiegazione è che in soldoni la mia pagina sembra al lor signori solo un'accozzaglia di testi senza costrutto né scopo. Tale giudizio quasi mi lusingherebbe, viste le perle che si leggono in giro. Se non fosse che ogni volta che devo inserire un nuovo post mi tocca digitare una sequela infinita di codici a conferma che io sono proprio io, e non un BOT. E ciò rompe le balle, nevvero. Ho già abbastanza crisi d'identità e problemi personali senza che ci si metta anche Blogspot.

sabato 9 giugno 2007

MASOCHISMI

Il masochismo è come la mamma: ognuno ha il suo. Oggi poi pare che soffrire inutilmente vada di moda. Quindi, più che altro, la lotta è nel trovare il masochismo più originale.
Io ne ho vari, ma quello di cui posso veramente vantarmi è di natura letteraria. Ovvero il voler leggere libri di autori che non mi piacciono.
Ho una decennale esperienza alle spalle, che mi ha portato a fare del mio masochismo una religione. La cuspide del mio dolore è rappresentata da 3/4 autrici, donne che hanno negato il loro diritto alla maternità, alla famiglia, ad una serena e piena vita di coppia, ad un lavoro socialmente utile, per migliorare l'umanità grazie alle loro indiscutibili capacità letterarie... parafrasando, fanno i soldi, spesso tanti soldi, scrivendo libri. Brutti. Ma questo lo dico io in qualità di loro maggiore contribuente.
So che morite dalla voglia di sapere chi sono queste femmine dalla penna scattante. Basta chiedere:
ANNA RICE, la regina dei vampir(L)i, che dopo un inspiegabile capolavoro (quello glielo riconosco) come "Intervista col vampiro", ci ha smazzolato periodicamente i coglioni con i lunghissimi, tediosi capitoli della Cronaca dei Vampiri, infarciti di inutili barocchismi fuori luogo, rifriggendo nello stesso olio per pagine e pagine. Che io ovviamente ho letto. Solo la ritrovata fede della signora Rice, grazie alla quale Annina ha deciso di smettere di farsela con demoniache creature dai lunghi canini, mi ha impedito di continuare nella mia massacrante e dolce lettura delle sue sospirevoli storie. Yahwn.
ALDA TEODORANI. Chi? Appunto. Se invece la conoscete, vuol dire che mi capite. La regina dell' orro nostrano è roba da tenersi per i momenti in cui l'istinto masochista è davvero profondo, tipo quando si è in astinenza da mesi, o si è letto un capolavoro dopo l'altro e ci si sente appagati e culturalmente felici. Le sue storie sono letteratura quanto i rave sono musica. Insomma, basta drogarsi e tutto sembra bello, no? Peccato che prima o poi l'effetto finisca. Se non siete masochisti letterari come me, vi consiglio di affrontare almeno un suo racconto ad uso vaccino. Per il resto, pare non scriva più da un pezzo. Se continua così dovrò sostituirla.
ISABELLA SANTACROCE. Sono pronta ad affrontare le ire dei suoi numerosi devoti pur di poter includere questa scribacchina nella lista delle mie pene autoinflitte. La sua scrittura è stata una progressiva ricerca del vuoto: vuoto della parola, del senso, dell'intelligenza, del sentimento. E almeno da questo punto di vista il suo percorso parrebbe perfettamente riuscito. Eppure io non mi son persa un suo libro. Perchè? Pruderie? Curiosità di vedere fino a che punto poteva arrivare o se alla fine fosse capace di sorprenderci davvero? Ricerca sul fenomeno mediatico? Perchè parlare solo di masochismo in questo caso è pure un po' pericoloso. Magari te la ritrovi alla porta di casa, questa regina del fetish.
LAURELL K. HAMILTON. Una new entry di tutto rispetto. L'ho approcciata in buona fede perchè anche la signora H. scrive di un argomento a me caro, che è quello dei vampiri. Poi, appena scoperto quanto scriva male, narri storie noiose, con personaggi anticipatici, sia perbenista una cifra e tratti l'argomento come un predicatore di inizio Ottocento, ho deciso che doveva entrare a pieno titolo nella mia top list "masochismi e sollazzi". Non mi perdo un suo libro, purchè sia in edizione economica. Ho finito l'ultimo, "Polvere alla polvere", giusto l'altro ieri. Laurie de mamma mi sta dando grandi soddisfazioni: la sua scrittura è sempre più approssimativa, mi addormento sempre più di frequente sulle sue pagine, rido alle scene più drammatiche, e i suoi vampiri non mi danno neanche un brivido di eccitazione. Come diceva ai suoi tempi Jovanotti: vai così, è una figata!

Mi rendo conto che vi ho appena aperto un angolo del mio cuoricino nero. Oltre a fornirvi:
a) un'arma di ricatto
b) la possibilità di farmi del male regalandomi, alla prima occasione, l'opera omnia di una di queste autrici
c) la possibilità di farmi del male NON regalandomi, alla prima occasione, qualche nuovo volume di una di queste autrici

Di contro, so anche che potrei aver istillato in voi un oscuro desiderio: quello di seguirmi su questa strada di dolore. Nel caso, andiamo, lasciate che sia la vostra Mistress. Non vi deluderò.


[... to be continued... ]

mercoledì 6 giugno 2007

RIVELAZIONI - # 2

Vivere?
Diciamo tutt'al più campare.
Vivere, appieno, è spesso solo una mera utopia.

lunedì 4 giugno 2007

ANZIANITA'

Considerato che ho 85 anni interiori praticamente dalla nascita, e soprattutto da quando ho scollinato i 30, i problemi degli anziani mi toccano da vicino. Nel nostro paese la maggioranza della popolazione è abbondantemente "passata" anagraficamente, e questo solleva pesanti questioni riguardo alla sanità, al pensionamento, ai servizi. Nell'ennesimo autobus affollato delle 13.30 e dopo aver ceduto per l'ennesima volta il posto a sedere alla vecchietta di turno, mi sono più praticamente chiesta: nella Società Pensionata del futuro prossimo venturo, chi cederà a chi il seggiolino sui trasporti pubblici?