mercoledì 31 ottobre 2007

LA TEORIA DEL SUPEREROE




Questo è quasi un post-confessione. Potrei nascondermi dietro al fatto che con l'età sto diventando intollerante. E invece in realtà l'ho sempre pensato. Il mondo dovrebbe davvero avere i supereroi. Con tanto di superpoteri e di supercar. Quando penso alla giustizia e ai mali del mondo, istintivamente penso ad un qualche Batman, che pesti duro i cazzoni e rimetta a posto le cose. Poi rinsavisco, e mi rammento che la giustizia sono i tribunali, gli interminabili processi e i risarcimenti danno. Pfìu.

Lo so. La teoria del supereroe è infantile e pressappochista. Denota una mancanza di impegno e di una presa di posizione adulta e matura. E' come quando da piccina desideravo avere la bacchetta magica, giusto?

Giusto. Perchè poi pensare di accollare tutta la responsabilità delle bastardaggini umane su pochi miserabili e ipersfruttati supereroi? E allora basterebbe che tutti i buoni, anche quelli non buonissimi ma almeno mediamente buoni, avessero dei superpoteri. Un piccolo Batman dentro ognuno di noi. Da usare alla bisogna.

In alternativa, va bene anche una bacchetta magica.

lunedì 29 ottobre 2007

PILLOLE DI SAGGEZZA

Quando il meglio della tua giornata è il minuto prima di mettere la testa sul cuscino e cadere in catalessi, allora sì, puoi esserne certo: hai buttato una giornata.

venerdì 19 ottobre 2007

LA MAREMMAMAIALA - edit

Sarà peccato, sarà eresia, sarà dissacrazione, ma a volte anche il venerdì riesce a starmi sul BIIIIIIIIIIIIIIIIP...

p.s. e visto che siamo in tema di maiale e maialate:

LEGGE LEVI

E' chiaro che avere un blog su cui scrivi poesie è fare del giornalismo.
E' ovvio che avere un blog su cui trascrivere pensieri più o meno profondi sulla propria vita personale o sul mondo che ti circonda è fare giornalismo. I ragazzini di oggi, nel bene o nel male, vivono di blog e sui blog: fanno del giornalismo. L'ItaGLia è piena di giornalisti . Forse quella minima parte che dovrebbe fare della libera informazione oggi deve difendere la categoria? C'è chi si limita a dire che stiamo sfiorando il ridicolo. Io vi dico solo che di gente che promuove leggi così io ho paura.

mercoledì 17 ottobre 2007

We got pussy! We got hot pussy!

Mentre mi concimo la chiorba con l'ultimo balsamo che promette ciò che non potrà mantenere (a proposito, il colore di tendenza della scienza tricologica da banco per la nuova stagione è il giallo: orrore!), mi sovviene così, per una pindarica associazione di idee, che ogni volta che la pubblicità, la televisione, la stampa o la politica promettono qualcosa, ce lo dovremmo sentire già un po' in quel posto.

Siamo la società del vuoto anche in questo. Parole che non corrispondono più a fatti, conta la scatola e non più il contenuto. E dopo anni siamo sempre tutti in fila con le nostre belle rughe, i capelli stopacciosi, la cellulite, il portafoglio vuoto e tutte "le cose che non vanno" ad aspettare il miracolo.

venerdì 12 ottobre 2007

PANTERA NANA




Pantera Nana cerca Foresta Bonsai. Astenersi perditempo, allergici, gattofobici, satanisti e antisatanisti.



[... adesso mi è diventato terribilmente vanesio e ogni tanto, Sua Grazia, si fa pure fotografare... prima o poi mi chiederà le royalties, lo so...]

mercoledì 10 ottobre 2007

DEUS IRAE




No, per una volta non vi parlerò delle mie furie contro questo e quest'altro. Stavolta vi parlerò dell' artista di merda Philip K. Dick e del suo romanzo scritto a due mani con Roger Zelazny.

Premesse indispensabili a questa piccola rece amatoriale:

- La fantascienza di Dick è una fantascianza atipica: anche quando ci sono robot e supertecnologie il mondo sembra in realtà arretrato, inetto e post-atomico;

- Dick è un artista strano, ed è stato un uomo ancora più strano. Personalmente della sua vastissima produzione ho amato tantissimo un paio di libri, e ho vomitato di sdegno su molti altri. Forse questa altalenanza qualitativa denota una sua genialità ribelle e bohemien. In ogni caso Anche gli androdi sognano pecore elettriche, volgarmente conosciuto come Blade Runner, è uno dei più bei libri tout court che abbia mai letto.

Deus Irae è in soldoni la storia di un mondo sopravvissuto alla Guerra Atomica, la cui fede religiosa si divide tra il vecchio incrollabile Cristianesimo, pieno di ambigui e viscidi personaggi, e una neo-religione dal sapore un po' nazista (un nazismo dal volto divino!) che venera il Dio Dell'Ira. Il Dio dell'Ira è incarnato nel suo inventore-sacerdote-guerriero, professa una fede basata sulla violenza e sulla prevaricazione come unica forma di sopravvivenza. Un po' la legge del più forte, insomma, e un po' Vecchio Testamento portato alle estreme conseguenze. Incaricato di dipingere il Dio della Nuova Chiesa in un affresco che lo celebri, un pittore senza arti s'incammina col suo tristissimo carretto alla ricerca del divino, in un viaggio iniziatico assai bizzarro e dall'amara conclusione.

Indubbiamente un argomento interessante ed attuale. Indubbiamente una stesura ricca di personaggi interessanti e soluzioni tristi, adulte, atee nel senso più scientifico del termine. Ma su questa struttura crescono rami secchi e risvolti poco chiari. Il personaggio del Deus Irae è un po' confuso, mentre il background religioso è ben abboccato all'inizio, e poi perde d'importanza. Il viaggio iniziatico del pittore, con tutte le sue valenze simboliche e i suoi richiami religiosi, è comunque a tratti un po' noioso. Commuove e un po' indigna un finale che fa confluire tutto nella finzione e nell'inganno: è forse troppo tremendamente vicino alla realtà?

Nel complesso, lettuta consigliabile se da scegliere tra tanta letteratura-spazzatura che ci propinano oggi (se la gente non legge, di sicuro c'è comunque chi scrive, e troppo, e di tutto). Ma resta un libro che poteva dire molto di più.

venerdì 5 ottobre 2007

I VIAGGI DELLA SPERANZA

Ora che per un periodo per andare a procurarmi il pane dovrò prendere i mezzi pubblici anda e rianda, potrò abbondantemente apprezzare il servizio trasporti e il mio animo ne sarà rinfrancato.

Perchè quello sul bus è un po' un viaggio della speranza. Speranza che arrivi. Speranza che l'orario appeso alle fermate non sia una burla (e invece lo sarà). Che la gente non sia attaccata agli appigli come scimmie ai rami, e che l'autista non sia carente di partite a domino.

E quando finalmente arrivi, ti sentirai come un fottuto reduce del Vietnam. Alzi il dito medio al cielo, pensando che tutto questo rende la tua vita molto più dark.

mercoledì 3 ottobre 2007

LIVING DEAD DOLL # 13 - MORGANA




... che dire... grazie dell'omaggio, ma... NON ME SOMIGGHIA PENNIENTE!!!

lunedì 1 ottobre 2007

BOIA CHE NOIA

Se la noia fosse un peccato, il Dante nazionale avrebbe dovuto creare il girone dei noioni partendo solo da me. Noioni, non noiosi. Ovvero, non coloro che creano ma che subiscono noia, e che hanno fatto della lotta alla noia il senso della loro vita.

La noia è più velenosa del cianuro, credetemi. Una vita noiosa non è una vita degna di essere vissuta. And so fort, and so on.

Dev'essere stato per colpa della noia se io da bambina preferivo giocare da sola piuttosto che non giocare per niente. C'è stato un momento della mia vita in cui ho seriamente temuto che il mio cervello fosse come quegli orologi che si fermano se non si muovono. Io devo SEMPRE fare qualcosa, o mi sento in colpa.

Lo so, tutto ciò non è sano. Spesso mi ritrovo a fare 4/5 cose insieme, perchè mentre ne inizio una già mi viene a noia, e devo passare ad altro. E' un atteggiamento decisamente "consumistico". In più, annoiarsi è un diritto per cui i nostri avi si sono battuti strenuamente, e non andrebbe sprecato con leggerezza. Senza dimenticare che a forza di non annoiarsi, ci si stressa, e lo stress è il cancro del Duemila.

E quindi? E quindi mi sono già stancata: devo finire le mie aste su Ebay, che mal si conciliano con la lettura delle e-mail mentre fotoritocco il mio ultimo servizio fotografico. Credo che andrò a farmi una doccia così nel frattempo riattacco anche i bottoni alla giacca.

E mi raccomando, non sbadigliatemi in faccia. O potrei farvi molto male.