martedì 27 marzo 2007

ARCHIVIUM - Nell'ottobre 2006 scrivevo...

15 ottobre
LA CASA DEL DIAVOLO - Rob Zombie strikes again
... tralasciamo la pessima traduzione italiana del titolo che vuole solo scimmiottare il precedente LA CASA DEI MILLE CORPI, onde invogliare l'utente medio a recarsi solerte al cinema...

Rob Zombie è un genio, e lo dico con affetto quasi materno. A volte i geni fanno cose spiazzanti. Anche in senso, in qualche modo, negativo. Semplicemente perchè se ne sbattono del mediocre pensiero comune. Io non sono un genio, e nonostante debba premettere che Rob lo è, e che questa sua seconda fatica cinematografica è spettacolare, una domanda mi sorge spontanea:

perchè considerare LA CASA DEL DIAVOLO un sequel del precedente film?


In comune i due film hanno solo la famiglia Firefly, braccata in lungo e in largo per un'America troppo selvaggia e troppo sporca, ma forse quasi più vera di ogni America holliwoodiana che ci hanno propinato. Il gusto eccessivo, boccaccesco, che ripassava, di citazione in citazione, il meglio e il peggio dell'horror à la NON APRITE QUELLA PORTA, così visionario da farci accettare le peggiori nefandezze e l'infrazione dei più sacri taboo, si trasforma in un'analisi spietata dei valori americani tout court. Nel bene e nel male.

E così LA CASA DEL DIAVOLO (doppiamente pessimo titolo perchè il film è praticamente tutto un on the road) diventa un'opera di violenza vera. Il misterioso Dr. Satan scompare nel nulla, come il migliore degli incubi, per lasciare posto al demonio che può essere dentro ognuno di noi. Il gioco si ribalta, e in un calibratissimo gioco di specchi, la vittima si fa carnefice, mentre nella poliedrica realtà della provincia americana più dimenticata e più reietta Rob va in giro con la sua telecamera a scoperchiare pentole su pentole piene di vizi, peccati e violenze.

Si potrebbe dire, quindi, un film più maturo. Che non si appella ad un generico "mostro" per produrre una carrellata di scioccanti episodi, ma vuole scavare fino alle radici del male. La follia si fa all'improvviso più vicina e più reale. Il titolo originale è infatti THE DEVIL'S REJECTS, ovvero i reietti del diavolo, come a dire, neanche Satana li ha voluti. MA chi sono questi reietti? La famiglia Firefly? O meglio: solo la famiglia Firefly?

Tanta intensità non giustifica e non spiega l'incolmabile gap tra questo e il precedente film. E' la stessa differenza che intercorre tra una visione sotto acido e una chiara e spietata analisi sociologica. E solo questo lascia un po' di amaro in bocca, nel terrore che il collegamento sia solo, anche all'origine, di natura commerciale.

Per il resto, semplicemente un film da 10 e lode, colonna sonora inclusa.



24 ottobre
IL CICLO
Una donna che afferma scomode verità in modo deciso è per ogni uomo solo una donna col ciclo.

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