venerdì 10 luglio 2009

REVOLUTIONARY ROAD



Ditemi che non sono l'unica che ha trovato questo film decisamente irritante.
Non so, ultimamente è così dura essere controcorrente che ho bisogno di conferme: l'unione fa la forza.
Per carità, una bella storia. Per carità, film elegante, recitato bene, anche se mi spiace, ma Di Caprio che fa l'uomo adulto, ovvero maggiore di 18 anni, non è credibile. Nonostante abbia l'età anagrafica giusta e stiano cominciando a cucirgli addosso parti serie da uomo di mondo, la sua faccia, di cui per altro non ha colpa, resta sempre quella dell'adolescente un po' "marioulo", togliendo svariati punti alla qualità della sua interpretazione.
Il pool degli attori è fantastico. La fotografia è splendida.
Ma il mood dell'intero film, dall'inizio alla fine, è pura isteria.
La storia del cinema, come della letteratura, ci hanno insegnato che per generare dramma non c'è affatto bisogno di un clima così sopra le righe, di dialoghi così inverosimili, di un pathos così esasperato, specialmente se le pellicola è del 2009.
Insomma, le tragedie con Amedeo Nazari sono pacate in confronto a questo film.
Certo, il tema è scottante, per quanto spesso sottovalutato, ed è infondo il dramma dell'uomo moderno: vivere responsabilmente ed in modo socialmente "inquadrato" oppure inseguire i proprio sogni per realizzare quello che sentiamo di essere e di volere? Certi ideali sono solo per gli adolescenti, dopo di che bisogna crescere e arrendersi, conformarsi, entrare nelle fila delle persone tutte casa, chiesa e lavoro?
Argomento delicato e forse proprio per questo spesso banalizzato che è in fondo in nuce il motore di tutta questa pellicola. Ma qui si cerca di dargli un tale spessore che immedesimarsi è impossibile. Il finale, oltremodo tragico e manierato è poi l'anti-catarsi per eccellenza: se la morte è l'unico modo per sfuggire al dilemma e punire chi ci tarpa le ali, beh, la consolazione che se ne ricava è assai magra. In più è solo un altro modo per dire che chi non si adegua è pazzo, e chi si adatta sopravvive... insomma, molto rumore per nulla.