venerdì 27 aprile 2007

PINK TURNS BLUE - PHOENIX


Sarà che lo sto ascoltando a ripetizione da tre giorni, ma non posso non esclamare "quanto è bello 'sto CD!". Regalo inaspettato di una donna che ammiro e riverisco, è un lavoro storico per ogni gothic-rocker che si rispetti.

Capisco di parlare a pochi. Se si pensa al gothic-rock, per di più vengono in mente altri nomi (e quella mente ha comunque una certa età, nevvero?). Se poi si pensa alla produzione musicale davk tedesca, si pensa più a roba danzereccia e tunzettara. I Pink Turns Blue sono sporchi e romantici, con quel suono che fa sempre pensare ad una giornata di grigio, ad un letto sfatto, e ad una passione (intellettuale e fisica) profonda. Con la loro bella base ritmica che viene dal post punk, quella voce ossessiva, quei testi intrisi di amore, ombra e morte, così secchi e vibranti. Ti viene voglia di scatenarti anche se sei all'opposto di ogni possibile senso del ritmo. Ti viene voglia di cantare anche se hai l'anima sotto i piedi.

La musica si evolve. E per carità. Ma ci sono artisti che valgono e continuano a dire qualcosa, anche con le stesse parole. Forse perchè parlano a quel pezzo di te che è rimasto ad allora. Alzi lo stereo e vai. Now's the time.

2 commenti:

Pao ha detto...

Ti consiglio i Bruno Lauzi Goth Experience e i Nilla Pizzi Dark Tribute.

Daniele ha detto...

Quando hai queste chicche, passamele. Io gradisco.