lunedì 2 aprile 2007

ARCHIVIUM - Nel dicembre 2006 scrivevo...

06 dicembre
THE PAN'S LABYRINTH
Si va a veder l'ultima fatica di Guillermo Del Toro (già regista dei godibilissimi ma certo non geniali BLADE II e HELLBOY) credendo di assistere semplicemente ad una proiezione fantasy a tinte gotiche. A volte è bello essere delusi e disattesi.
Questa pellicola è un capolavoro. Innanzitutto.
Di seguito si può aggiungere che l'aspetto fantasy c'è, ma non è certo l'aspetto più preponderante. E' infatti solo una chiave di lettura distorta e deviante di un pezzo della nostra storia, la reazione estrema di una bambina ricca di immaginazione di fronte agli orrori della guerra.
Questo film è una piccola, onesta, sferzante lezione di cinema. In cui regia, fotografia, sceneggiatura e recitazione confluiscono a restituirci assai vividamente la violenza del fascismo e la voglia di vivere in libertà, l'illusione dell'infanzia e la troppo trita realtà degli adulti, la voglia di credere in un ideale e il prezzo che bisogna pagare per difenderlo. Del Toro mescola sapientemente realismo, elementi grottesco-fantastici e violenza à la HOSTEL, generenado ancora più angoscia e sgomento di qualsiasi slash movie, proprio perchè le scene più sanguinose sono sempre quelle attinenti alla Storia, e non alla fantasia. Che è come scrivere a chiare lettere che più mostro dell'essere umano non esiste. Che storia più horror di certi pezzi di Storia non esiste. Che la Bestia è dentro di noi.
E così l'elemento fantastico liberatorio a poco serve nella dimensione della Realtà sconvolta dalla guerra. Le fiabe restano fiabe, nel loro mondo puro perchè fondamentalmente irrangiungibile. La Giustizia poco appaga di fronte a tanto sangue. Storia e Violenza si ripetono. Nei secoli dei secoli.


13 dicembre
GOTHIC BEAUTY
Il mio costante uso di make-up total pallid mi rende, nonostante la veneranda età, totalmente inetta nell'uso del fard. E se capita di doverne avere bisogno? Ah, se son problemi!


30 dicembre
Trentuno dicembre
Mi asterrò dal fare resoconti sull'anno che passa o dal fare lista della spesa per i desideri dell'anno che verrà. Il 31 dicembre arriva immancabilmente tutti gli anni e, sì, è una convenzione tra l'altro neanche rispettata da tutti i calendari di questo mondo, solo dalla stra-grande maggioranza.
La nostra flebile natura umana ha ancora bisogno di fare gli occhi dolci ai successivi 365 giorni affinché gli Dei le siano benigni, ma, come diceva Shakespeare... alas!
Che più o meno vuol dire... mo so cazzi!

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