giovedì 19 aprile 2007

NON APRITE QUELLA PORTA - L'inizio



C'era una volta il sequel...

Oggi che ormai tutti fanno almeno un sequel di una pellicola di successo, tanto che sorge spontaneo il sospetto che il sequel sia già nella mente di Dio prima ancora che nasca il film originale, qualche buontempone ha pensato: facciamo una cosa fica, facciamo i prequel! Ovvero, adesso ti spiego il perchè e il per come da Adamo ed Eva, o giù di lì.
Ma di solito è sempre il solito principio che guida l'opera (soldi-soldi-soldi), e il pedissequo si spreca.

Non aprite quella porta - L'inizio vuol narrare le origini della famiglia più pestifera d'America, esattamente quella con quel figlio che va a giro con la motosega (in realtà lui non è figlio loro... però pensate che bella famiglia adottiva ha trovato... a volte si dice il caso!). E' una famiglia di cui per inciso si son sempre ben capiti poco i legami di parentela tra i membri, a volte sembrano più una comune di pazzi. Non importa. Sospensione dell'incredulità. E in questo film ce ne vorrà molta.

Il problema di fondo è che L'inizio ci narra più o meno la solita storia di sempre, pescando ora dall'originale di Toby Hooper, ora dal remake di qualche hanno fa, ora da altri capisaldi del genere, tra tutti dalla splendida lezione di bagno-di-sangue-con-sarcasmo di Rob Zombie, ma sfruttandola così male da rendere certe scene solo un pelino ridicole. Qualcuno alzerà la manina imbrattata urlando: Sì, ma sono serial killer! implicando che in quanto serial allora eserciteranno sempre simili delitti... Siete acuti!!! Peccato che come pubblico potremmo anche arrogarci il diritto di dire: dopo 4 film e un sequel, la motosega di Tommy Leatherface la conosciamo dente per dente, ora basta.

Certe scelte di sceneggiatura e di regia sono davvero imbarazzanti. Arrivi a chiederti se esistano dei format per i film, in cui qualcuno ti vende la struttura e tu devi solo decorarci su. Un po' come le basi da torta della COOP. Le due coppiette, due biondi e due mori. I maschietti che vanno in guerra, e dico guerra del Vietnam, e paion tutti leggeri come fringuelli (l'introspezione psicologica è un optional, ok, però...). Nel frattempo la famiglia Hewitt si manifesta per quella che è, in modo quasi troppo frettoloso. Non parliamo della causa scatenante dell'incontro tra le vittime e i "mostri", perchè è veramente tirato per i piedi.

Si vuole spiegare tutto, ogni dettaglio della famiglia, della casa dove abitano, dello scannatoio, tutto. Spesso le spiegazioni sono al limite dell'imbarazzante, e non basta l'abbondante spruzzata di sangue a coprire il rossore della vergogna.

Si salva qualcosa di questa pellicola? Sì. La fotografia. Anche se ormai diventata quasi "di maniera" per questo genere di film country-horror. Il sangue. Questo film non ci risparmia nulla in litri di plasma e chili di nefandezze (fisiche e mentali). La fine. Perchè ovviamente NON finisce bene, altrimenti che prequel sarebbe?

Una mezza delusione, dunque, se oltre alla macellazione ci si aspettava qualcos'altro. Forse la domanda da porsi in realtà è: cosa aspettarsi veramente da un film così?

4 commenti:

Elisaday ha detto...

insomma una ciofeca..ma almeno i popcorn poi li avevi??

Fata Morgana ha detto...

Ciofeca, ma una bella mazzata per lo stomaco, almeno se visto da soli al buio... Niente popcorn, però un bel gelato al limone sì! :P

Pao ha detto...

A me non è mica dispiaciuto... perché tanto odio? Secondo me non è peggio di Wolf Creek, di Funny Games e di tutti gli altri film del genere Qualcuno Finisce Nelle Mani Del Pazzo Che Lo Tortura Per Tutto Il Film E Alla Fine Sembra Che Scappi Ma Poi Lo Uccide. Se ti piace uno ti piacciono un po' tutti, l'originalità sta nella qualità delle torture, nella crudeltà psicologica e nelle tette. E in questo film questi tre fattori sono buoni!

"Arrivi a chiederti se esistano dei format per i film, in cui qualcuno ti vende la struttura e tu devi solo decorarci su."

Eh già. In fondo è per questo che vai a vedere un film del genere, perché sa già cosa succederà, ti interessano solo le decorazioni. No? Io si.

Comunque.

A me non è dispiaciuto.

Anonimo ha detto...

cito: "l'introspezione psicologica è un optional"

nevvero... è voluto, perchè la parte psicologica verrà sviscerata in: "non aprite quella porta - Introspezione psicologica per palati sanguinanti", un nuovo sequel (o prequel come preferisci...)

p.s.: voci di corridoio vogliono lo psicologo Crepè come guest star!